Bologna Parkinson 2023

Resoconto del convegno da parte del dr. Claudio Caprara

del Comitato scientifico Iniziativa parkinsoniani Bologna

Si è tenuto nei giorni scorsi (2-3.03.2023), nella nostra città, una iniziativa, oramai regolarmente ricorrente di anno in anno, di carattere informativo-formativo medico scientifico, specificatamente centrata sulla tematica della Malattia di Parkinson, patrocinata dal Comitato Scientifico dell’IRCSS- Istituto di Neuroscienze dell’Ospedale Bellaria-Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, DIBINEM, in stretta collaborazione con l’AUSL metropolitana ed UNIBO. Iniziativa magistralmente diretta, coordinata ed accompagnata/supervisionata nel suo decorso dal Prof. Pietro Cortelli e dalla Prof.ssa Giovanna Calandra Bonaura, che ha visto impegnati, nelle diverse puntualizzazioni succedutesi, illustri relatori, ricercatori e giovani collaboratori, variamente impegnati in diverse sedi di ricerca clinica e scientifica del nostro paese. Tutto ciò a fronte di una attenta platea di medici specialisti neurologi e non solo (biologi, laboratoristi, genetisti, ecc.) che si caratterizzava per la totale assenza di pazienti e o cittadini comuni (logicamente trattandosi di evento ad elevato tenore specialistico) e per la scarsa ( a mio modesto avviso: inopportuna) partecipazione di medici di medicina generale, ovvero di coloro cui noi pazienti affidiamo comunemente i nostri primi dubbi e necessità di prevenzione e di diagnosi precoce di malattia ed ai quali ,per primi, dovrebbe nascere il dubbio sullo stato di salute o meno dell’assistito, e l’avvio verso un possibile percorso coerente di diagnosi clinica di malattia.

O meglio un unico paziente era presente alle relazioni che si sono susseguite nei due giorni, ed era colui che vi sta relazionando, nella doppia condizione di paziente parkinsoniano, attento a cogliere quanto di nuovo ed utile circa gli avanzamenti sulla malattia ( eziopatogenesi, epidemiologia, clinica, cura e riabilitazione, prevenzione primaria) nonché su possibili aspetti di contrasto alla manifestazione neurodegenerativa e di possibile prevenzione della stessa, e contestualmente soggetto medico professionalmente interessato. Debbo dire che questa è stata la prima volta in assoluto ad essermi trovato pienamente in tale particolare condizione spiazzante di, ad un tempo, interessato come paziente e curioso dal punto di vista professionale. Aspetti in verità perfettamente compatibili anche se emozionalmente diversi in termini oggettivi.

Debbo rilevare come, al termine delle due giornate di relazioni, in rapporto alla qualità di quanto esposto, sia il paziente che il medico, unificati nella mia persona, sono stati egualmente gratificati e soddisfatti per quanto complessivamente ricavato da questa nuova esperienza.

In particolare debbo rilevare di aver riscontrato dai lavori presentati, una grande qualità e preparazione in tutti i relatori succedutisi ai microfoni ed una ammirevole serietà e capacità espositiva mostrata in particolare dai soggetti più giovani, medici ed anche solo laureandi aspetto che fa ben sperare per il futuro anche nel senso di aspettative di cura e prevenzione della malattia per chi verrà dopo di noi.

Il programma dell’evento (allegato) riporta le diverse tematiche affrontate;gli aspetti clinico semeiologici della marcia nel Parkinson, la ricerca su possibili marcatori biologici liquorali e plasmatici utili a fini diagnostico clinici precoci di malattia nonchè predittori di possibile aggravamento cognitivo, nuovi criteri di evidenza in tema di aspetti genotipici di diverse forme varianti del quadro di base con elementi utili nella differenziazione dei diversi quadri di malattia e correlate prospettive di un atteggiamento di cura personalizzato, nuove evenienze in tema di farmaci ed avanzamento nelle rispettive fasi di sviluppo, ed infine in tema di diffusione e prevalenza del Parkinson nella popolazione regionale e provinciale – cittadina.

In generale sono emersi gli aspetti già riconosciuti come meritevoli di ulteriore definizione quali la diagnosi precoce e la corretta stadiazione del complessivo quadro disfunzionale fisico-cognitivo-motorio-psichico , la necessità di rafforzare i criteri di prevenzione e di aggravamento di tale forma diffusa di degenerazione cronica neurodegenerativa progressiva (importanza della attività fisica, della dieta , della cura di fenomeni di malattia spesso concomitanti quali il diabete e l’obesità), l’importanza nella ricerca di un approccio multidisciplinare integrato- coordinato.

In definitiva, per quanto non caratterizzato da annunci sensazionali in tema di novità di carattere sostanziale in tema assistenziale, una occasione per ribadire l’importanza di una patologia ampiamente diffusa e destinata a pesare ancor di più in termini socio assistenziali e di alterata qualità della vita dei soggetti interessati e delle persone a lui vicine. Infine, last but not least, la definizione del paziente parkinsoniano come soggetto unico, con specifica caratterizzazione tale da presupporre uno specifico trattamento tarato su di lui.

Tanto si doveva.

Dott. CLAUDIO CAPRARA

Comitato scientifico Iniziativa parkinsoniani Bologna

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